Equity Outlook: un atterraggio morbido richiede scelte difficili
Il 2023 è stato un anno complicato per scegliere su quali azioni puntare. Il divario tra gli stili dei fattori azionari è stato ampio nel corso del primo semestre. Il fattore Growth, più rischioso per natura, ha registrato la performance migliore con un aumento del 24% da inizio anno (YTD), incalzato dal fattore Quality con un aumento del 20% YTD1. L'entusiasmo per l'intelligenza artificiale (IA) è schizzato alle stelle nel primo semestre del 2023, favorendo i titoli tecnologici orientati alla crescita.
Mentre ci addentriamo nella seconda metà del 2023, rimaniamo costruttivi su alcune aree specifiche dei mercati azionari globali. La resilienza dell'economia statunitense ha sfatato ogni pronostico. La forza dei suoi consumatori (che rappresentano il 70% del PIL), insieme all'impulso fiscale, è stata il pilastro della straordinaria resilienza degli Stati Uniti. Sebbene l'inflazione abbia mostrato incoraggianti segnali di diminuzione, il forte slancio economico unito alla ripresa delle materie prime aumenta il rischio di una nuova accelerazione. A loro volta, i tassi potrebbero rimanere più alti più a lungo, posponendo quindi i tagli della Federal Reserve (Fed) al primo trimestre del 2024. In un tale contesto, potrebbe essere opportuno sfruttare un approccio di tipo "enhanced equity income". Anche se in Cina le prospettive relative agli utili si indeboliscono, un sostegno politico proattivo attraverso il taglio dei tassi potrebbe favorire i multipli azionari.
In Europa, dove è probabile che si verifichi una lieve recessione, riteniamo che sia giustificato adottare un atteggiamento più cauto e difensivo. I rapporti di revisione degli utili rimangono più forti in Giappone, mentre i più deboli si concentrano nei mercati emergenti.
Fonte: BofA, iQDatabase, WisdomTree, 9 ottobre 2023. La performance storica non è indicativa di quella futura e qualsiasi investimento può diminuire di valore.
I titoli azionari statunitensi rubano la scena
Si è trattato del mercato più ridotto della storia, con appena il 25% dei titoli che hanno sovraperformato l'S&P 500. Le aspettative di un raffreddamento dell'inflazione, che contribuirà a far sì che la Fed concluda l'attuale ciclo di inasprimento, hanno sostenuto la performance dei titoli growth a più alta duration. Per gli investitori che desiderano un atterraggio morbido, è probabile che i tassi rimangano ai livelli attuali o superiori più a lungo. La rigidità del mercato del lavoro statunitense, unita a un tasso di disoccupazione ai minimi storici e a salari in aumento, potrebbe rallentare la spinta al ribasso dei prezzi nel settore dei servizi. Il cambiamento di regime del mercato dovrebbe offrire un'opportunità matura per migliorarne l'ampiezza.2 I mercati potrebbero iniziare a favorire i titoli value e quelli che distribuiscono dividendi. La storia ci insegna che l'ampiezza del mercato tende a migliorare man mano che l'economia supera la crisi.
Massimo pessimismo nei confronti della Cina
La ripresa della Cina in seguito alla sua riapertura si è affievolita. La transizione verso un'economia meno alimentata dal debito, meno dipendente dal settore immobiliare e più guidata dai consumatori rappresenta un importante adeguamento. Ci aspettiamo che le politiche di stimolo del governo mirino a migliorare l'efficienza del settore privato. È probabile che seguiranno ulteriori iterazioni dei tagli dei tassi della politica monetaria da parte della Banca popolare della Cina (PBoC); tuttavia, un vero e proprio quantitative easing non è previsto, in quanto potrebbe indebolire ulteriormente lo yuan, eventualità che la PBOC vorrebbe evitare. Grazie alla bassa correlazione con le azioni statunitensi (20x P/E)3 e all'elevato sconto delle valutazioni, la Cina continua a offrire buone prospettive di investimento.
Aree di opportunità nelle imprese non statali
Le imprese non statali, in particolare nei settori della tecnologia, dei servizi di comunicazione e della sanità, hanno dovuto affrontare il peso del giro di vite normativo cinese. Tali interventi hanno soffocato la crescita di settori chiave come e-commerce, mobile payment, ride-hailing e istruzione online. Hanno inoltre provocato la sospensione delle offerte pubbliche iniziali (IPO) e il delisting delle società cinesi del settore Internet. I crescenti attriti politici nelle catene di approvvigionamento stanno incentivando la Cina a recuperare l'indipendenza nel settore dei semiconduttori e dell'hardware. I titoli delle aziende tecnologiche cinesi vengono scambiati con uno sconto significativo rispetto a quelli statunitensi, il che offre un ampio margine di miglioramento.
Asset difensivi preferiti a quelli ciclici, mentre l'Europa esaurisce il carburante
Quasi sei mesi fa, gli investitori si sono meravigliati di come l'economia dell'area dell’euro fosse uscita dalla crisi energetica. Questo slancio sembra affievolirsi con il rallentamento della ripresa cinese, il calo della fiducia dei consumatori e l'impatto di una politica monetaria più restrittiva sull'economia. L'aumento dell'inflazione nell'ultimo anno sta frenando la domanda delle famiglie, danneggiando la crescita.
L'inasprimento della politica monetaria dello scorso anno non solo ha provocato un aumento dei tassi reali, ma ha anche avuto un impatto sulle metriche di misurazione del credito dei prestatari. Per questo motivo, le banche dell’eurozona hanno inasprito i loro standard di prestito4. In Europa, le banche continuano a essere la principale fonte di finanziamento delle imprese. Nell'area dell'euro, l'impulso creditizio, ovvero la variazione annuale della crescita del credito rispetto al PIL, ha raggiunto il punto più basso dal 2010.
Fonte: Bloomberg, WisdomTree, 29 settembre 2023. La performance storica non è indicativa di quella futura e qualsiasi investimento può diminuire di valore.
TINA vive in Giappone
L'idea che non ci siano alternative ("There is no alternative", TINA) alle azioni rimane viva in Giappone. Lo dimostrano i maggiori premi per il rischio azionario, pari al 2,48% in Giappone rispetto allo 0,58% degli Stati Uniti5. Mentre il resto del mondo si è dato da fare per domare le fiamme dell'inflazione, il Giappone è uscito dai lockdown legati al COVID-19 con un ritmo di crescita più rapido e un'inflazione più alta. Una combinazione di premi per il rischio azionario più elevati, yen più debole a sostegno del mercato delle esportazioni giapponese, riforme aziendali e valutazioni interessanti è stata un importante catalizzatore per i titoli azionari.
Fonte: FactSet, WisdomTree, 29 settembre 2023. La performance storica non è indicativa di quella futura e qualsiasi investimento può diminuire di valore.
Il cambiamento politico rimane debole
A luglio, la Banca del Giappone (BOJ) ha compiuto un passo significativo verso la normalizzazione, annunciando un’ulteriore correzione del regime di controllo della curva dei rendimenti (YCC). Il formale cambiamento di rotta da parte della BOJ rappresenta una presa di coscienza sul ritorno dell'inflazione nell'economia del Paese. Tuttavia, la BOJ ha abbassato la sua previsione (mediana) relativa all’inflazione per l'esercizio 2024 a +1,9% e ha lasciato invariata la proiezione per l'esercizio 2025 a +1,6%, giustificando di fatto l’attuale allentamento da parte della stessa. Con l’aumento della crescita nominale del Giappone nei prossimi anni, la politica rivista della BOJ continua a essere morbida, giustificando l’interesse per le azioni giapponesi. Storicamente, un indebolimento dello yen ha favorito la performance degli esportatori giapponesi, aumentandone il vantaggio competitivo. È probabile che l'adozione di un approccio orientato ai titoli azionari giapponesi che distribuiscono dividendi riesca a cogliere i vantaggi derivanti non solo dall'indebolimento dello yen, ma anche dalle riforme in materia di corporate governance.
Conclusione
In vista della conclusione dell'anno, le prospettive rimangono più sfumate. Negli Stati Uniti, privilegiamo i titoli value e dividend per via del miglioramento dell'ampiezza del mercato azionario. Sebbene i problemi della Cina nel settore immobiliare continueranno probabilmente a frenare la domanda interna, vediamo delle aree di opportunità nei settori sottovalutati, ovvero tecnologia e sanità. Considerati i forti venti contrari all'industria manifatturiera che soffiano in Europa, prevediamo che la crescita dell’eurozona per il resto del 2023 sarà debole, favorendo potenzialmente l'adozione di un approccio orientato ai titoli difensivi.
L’outlook completo è disponibile qui.
Sources
1 Bloomberg as of 11 October 2023.
2 Breadth is measured by comparing the equal weighted performance versus the market cap-weighted performance of the US stocks listed on the S&P 500 Index.
3 P/E = price to earnings ratio.
4 Euro area Bank Lending Survey (BLS), April 2023.
5 Bloomberg, WisdomTree, as of 29 September 2023. Equity risk premium is the difference between the earnings yield and the respective 10-Year Government Bond Yield.
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