WisdomTree
Gold Monthly
June 2025

Nitesh Shah
Head of Commodities and Macroeconomic Research, WisdomTree Europe
Un affermato professionista nel settore della finanza, Nitesh Shah vanta oltre 24 anni di esperienza nel campo della ricerca e delle strategie d'investimento. In qualità di Head of Commodities & Macroeconomic Research di WisdomTree Europe, gestisce l'analisi di mercato e gli approfondimenti sulle varie asset class, con particolare attenzione alle materie prime e agli ETP. In precedenza, ha ricoperto ruoli presso Moody's, HSBC Investment Bank, The Pension Protection Fund e Decision Economics, maturando competenze in materia di analisi di mercato e strategie.
Nitesh ha conseguito un master in Economia e finanza internazionale presso la Brandeis University e una laurea in Economia presso la London School of Economics. I suoi approfondimenti vengono spesso pubblicati dai media finanziari ed è un ricercato relatore in occasione di eventi del settore. Conduce inoltre il podcast “Commodity Exchange”, in cui discute delle tendenze che influenzano i mercati globali. Nitesh guida con passione gli investitori, offrendo spunti pratici per aiutarli a orientarsi in un panorama finanziario complesso.
Gold Monthly: le tensioni in Medio Oriente al centro dell'attenzione
Gli scambi di missili tra Israele e Iran hanno inasprito notevolmente le tensioni geopolitiche in Medio Oriente, dando nuovo slancio ai prezzi dell'oro. Storicamente, il metallo giallo tende a salire nei periodi di forte stress geopolitico. Al 19 giugno 2025, il presidente degli Stati Uniti Trump starebbe valutando se partecipare alle azioni militari contro l'Iran. Se tale decisione dovesse concretizzarsi, l'oro potrebbe registrare ulteriori rialzi nel breve termine.
Sebbene non sia tornato al massimo infragiornaliero di 3.500 USD/oncia del 22 aprile 2025, il prezzo del metallo prezioso ha toccato quota 3.451 USD/oncia il 16 giugno dopo la notizia degli attacchi missilistici israeliani, a testimonianza della sensibilità dei mercati agli sviluppi geopolitici.
Mentre tali rischi dominano i titoli di giornale, a giocare un ruolo significativo a sostegno dei prezzi dell’oro continuano a essere le tensioni commerciali. Il 4 giugno, il presidente Trump ha raddoppiato i dazi su acciaio e alluminio portandoli al 50% e inasprendo così i conflitti commerciali in corso. Tuttavia, il 12 giugno è arrivata una pausa temporanea, con la “tregua commerciale” tra Stati Uniti e Cina che ha ridotto i dazi sui prodotti cinesi al 55%, un valore decisamente inferiore al 145% di aprile. In seguito a tale notizia, i prezzi dell'oro sono scesi. Tuttavia, le scadenze all’orizzonte, come la sospensione di 90 giorni dei dazi del “Giorno della liberazione” che terminerà l'8 luglio, e quella del 9 luglio (USA-UE) per evitare l'introduzione di dazi del 50% sulle importazioni statunitensi dall'Unione europea, suggeriscono il persistere di rischi commerciali che potrebbero continuare a sostenere l'oro.
Nonostante questi fattori favorevoli, le attuali posizioni della Federal Reserve (Fed) hanno esercitato una certa pressione sul metallo prezioso. La Fed non sembra avere alcuna urgenza di tagliare i tassi di interesse e ha rivisto al ribasso le relative previsioni per il 2026, come indicato dalle ultime proiezioni del grafico a punti.
Nel frattempo, l'indebolimento del dollaro statunitense ha favorito i prezzi dell'oro. I timori degli investitori circa l'aumento del debito pubblico e la sostenibilità della politica fiscale, aggravati dalle proposte di tagli fiscali non finanziati, hanno messo sotto pressione il dollaro. Il “One Big Beautiful Bill” di Trump ha ricevuto il via libera della Camera ed è attualmente al vaglio del Senato, con i legislatori che puntano all'approvazione entro il 4 luglio.
Figura 1: Oro e dollaro
Banche centrali e oro: la fiducia continua
Pubblicata questo mese, l'indagine annuale condotta dal World Gold Council tra le banche centrali indica un crescente ottimismo nei confronti dell'oro. Un numero record di banche centrali (95%) prevede un aumento delle riserve auree globali. Un ulteriore record è rappresentato dalla quantità di intervistati che si aspetta di vedere un aumento delle proprie riserve, pari al 43%. È interessante notare che nessuna delle banche centrali intervistate prevede invece una diminuzione delle stesse.
Tra i motivi principali alla base del continuo accumulo figurano la performance dell'oro nei periodi di crisi, i vantaggi in termini di diversificazione del portafoglio e il suo ruolo di copertura contro l'inflazione. In linea con gli anni precedenti, a citare (almeno apertamente) la diversificazione rispetto al dollaro statunitense sono stati in pochi.
Figura 2: Aspettative delle banche centrali sulle loro riserve auree
Posizionamento degli investitori e flussi
Il posizionamento speculativo netto nell'oro è tutt'altro che eccessivo. Infatti, da febbraio fino a poco tempo fa si è registrato un calo costante, con una ripresa piuttosto modesta nelle ultime due settimane.
Figura 3: Posizionamento speculativo netto nei future sull'oro
I flussi verso gli ETP (exchange-traded product) sull'oro, che si erano interrotti a metà aprile, sono ripresi a giugno. Tuttavia, le posizioni rimangono ben al di sotto del picco del 2022.
Figura 4: Oro negli ETP
La Cina continua ad acquistare oro
A maggio, la Banca popolare della Cina (PBoC) ha continuato a comprare oro per il settimo mese consecutivo. Aggiungendo 1,9 tonnellate al totale, gli acquisti cumulativi nel 2025 ammontano ora a 16,8 tonnellate.
Lancio di Gold Focus
Il 5 giugno Metals Focus ha pubblicato il suo rapporto Gold Focus 2025. Il documento, molto apprezzato nel settore, prevede:
- una crescita della domanda di investimenti fisici netti del 2% su base annua (da 1.191 tonnellate nel 2024 a 1.218 tonnellate nel 2025);
- un calo della domanda di gioielli del 16% (da 2.011 a 1.696 tonnellate);
- una significativa ripresa degli investimenti in ETP, fino a 500 tonnellate (da -7 tonnellate nel 2024), che rappresenta l'afflusso più consistente dal 2020.
La pubblicazione offre proiezioni complete sull'offerta mineraria, la domanda nei principali settori, le strutture dei costi e molto altro, diventando così un punto di riferimento prezioso e completo sul mondo dell'oro.