WisdomTree
Gold Monthly
October 2025
Nitesh Shah
Head of Commodities and Macroeconomic Research, WisdomTree Europe
Un affermato professionista nel settore della finanza, Nitesh Shah vanta oltre 24 anni di esperienza nel campo della ricerca e delle strategie d'investimento. In qualità di Head of Commodities & Macroeconomic Research di WisdomTree Europe, gestisce l'analisi di mercato e gli approfondimenti sulle varie asset class, con particolare attenzione alle materie prime e agli ETP. In precedenza, ha ricoperto ruoli presso Moody's, HSBC Investment Bank, The Pension Protection Fund e Decision Economics, maturando competenze in materia di analisi di mercato e strategie.
Nitesh ha conseguito un master in Economia e finanza internazionale presso la Brandeis University e una laurea in Economia presso la London School of Economics. I suoi approfondimenti vengono spesso pubblicati dai media finanziari ed è un ricercato relatore in occasione di eventi del settore. Conduce inoltre il podcast “Commodity Exchange”, in cui discute delle tendenze che influenzano i mercati globali. Nitesh guida con passione gli investitori, offrendo spunti pratici per aiutarli a orientarsi in un panorama finanziario complesso.
Gold Monthly: l'oro supera per la prima volta i 4.300 USD/oncia
L'oro raggiunge nuovi record tra crescenti preoccupazioni di bilancio
I prezzi dell'oro hanno raggiunto un massimo storico, superando per la prima volta i 4.300 USD/oncia. Le crescenti preoccupazioni per l'aumento dell'indebitamento e la sempre maggiore incertezza delle politiche economiche hanno spinto gli investitori verso i beni rifugio. La performance dell'oro è stata impressionante non solo in termini nominali, ma anche rispetto ad altre asset class, superando significativamente i principali benchmark azionari e obbligazionari nell'ultimo mese.
Incertezza delle politiche economiche
Fonte: Economic Uncertainty Indices (Indici di incertezza economica) di Baker, Bloom, Davis dell'Università di Stanford. Gennaio 1997 – settembre 2025. La performance storica non è indicativa di quella futura e qualsiasi investimento può diminuire di valore.
L'entusiasmo degli investitori cresce nonostante il blackout dei dati
Lo shutdown del governo statunitense ha temporaneamente bloccato la pubblicazione dei dati della Commodity Futures Trading Commission (CFTC), limitando la visibilità sulle posizioni speculative. Tuttavia, i flussi verso gli ETP (exchange-traded product) sull'oro forniscono un'alternativa interessante.
Le partecipazioni globali si stanno rapidamente avvicinando ai 100 milioni di once, un livello che non si vedeva dal 2022, suggerendo una rinnovata partecipazione, sia istituzionale che al dettaglio. L'accelerazione degli afflussi nelle ultime settimane indica che il rialzo dell'oro è ampiamente sostenuto e non è semplicemente guidato da attività speculative a breve termine.
Oro detenuto negli ETP (exchange-traded-product)
Fonte: WisdomTree, Bloomberg, luglio 2019 - ottobre 2025. La performance storica non è indicativa di quella futura e qualsiasi investimento può diminuire di valore.
Oro a tutta velocità
L'oro sta beneficiando di una rara combinazione di fattori favorevoli:
- il deprezzamento del dollaro statunitense, causato dai sempre maggiori rischi di bilancio e dalla riduzione dei differenziali di rendimento reale;
- la compressione dei rendimenti obbligazionari, dovuta alle crescenti aspettative di un rallentamento della crescita e al proseguimento dell'allentamento monetario;
- la persistenza dell'inflazione, che mantiene bassi i rendimenti reali e rafforza i motivi per detenere asset che non generano rendimenti, come l'oro.
La debolezza del dollaro dovrebbe persistere
Prevediamo che il dollaro statunitense rimarrà sotto pressione, poiché i mercati mettono sempre più in discussione la sostenibilità della traiettoria di bilancio del Paese. Il rapporto debito/PIL degli Stati Uniti continua a salire, mentre lo stallo politico sul consolidamento di bilancio accresce il malessere degli investitori.
Allo stesso tempo, la volontà della Federal Reserve statunitense di continuare a tagliare i tassi, anche mentre altre banche centrali segnalano una pausa, potrebbe ampliare i differenziali dei tassi a favore delle valute non legate al dollaro. Storicamente, tali contesti hanno coinciso con una forte performance dell'oro.
Il deprezzamento del dollaro tende ad avere un effetto positivo sul prezzo dell'oro, poiché aumenta l'accessibilità per gli investitori non statunitensi ed evidenzia il ruolo di riserva di valore del metallo giallo.
Oro e dollaro statunitense
Fonte: WisdomTree, Bloomberg, gennaio 1971 – settembre 2025. La performance storica non è indicativa di quella futura e qualsiasi investimento può diminuire di valore.
I rendimenti obbligazionari alimentano il rally
Dopo un periodo di rialzo nel 2023, il rendimento dei titoli di Stato USA a 10 anni ha ripreso a scendere, alla luce delle aspettative secondo cui la Fed dovrà mantenere una politica accomodante più a lungo.
Il calo dei rendimenti nominali e le aspettative di inflazione ancorate hanno portato a una nuova diminuzione dei rendimenti reali: un fattore determinante per la valutazione dell'oro.
Con la curva dei rendimenti reali tornata in territorio negativo sulle scadenze più brevi, il costo opportunità di detenere oro è diminuito in modo sostanziale, fornendo un ulteriore sostegno fondamentale ai prezzi.
Oro e rendimenti reali
Fonte: WisdomTree, Bloomberg, gennaio 2025 - ottobre 2025. Dati giornalieri. La performance storica non è indicativa di quella futura e qualsiasi investimento può diminuire di valore.
Conclusione: il margine di crescita non si è esaurito
Sebbene il recente rialzo dell'oro sia stato spettacolare, il contesto macroeconomico suggerisce che potrebbe esserci ancora margine per un'ulteriore accelerazione.
Le persistenti preoccupazioni relative ai bilanci, il rallentamento della crescita globale e il proseguimento di una politica monetaria accomodante dovrebbero continuare a sostenere la domanda. Nel nostro recente rapporto Prospettive dell’oro fino al terzo trimestre del 2026: venti favorevoli a livello strutturale e fragilità politiche, prevediamo che l'oro potrebbe raggiungere i 4.530 USD/oncia sulla base delle ipotesi macroeconomiche di consenso. Tuttavia, i rendimenti obbligazionari sono già scesi più di quanto previsto dal consenso e ci aspettiamo che la pressione al ribasso sul dollaro sia più forte di quanto suggerito dallo stesso. Tra un anno l'oro potrebbe facilmente superare i 5.000 USD/oncia.
Dopo questi forti rialzi, gli investitori dovrebbero tenere presente la possibilità di un consolidamento a breve termine. Qualsiasi ritracciamento potrebbe offrire l'opportunità di accumulare esposizione a livelli più interessanti, in particolare se i rendimenti reali continuano a scendere e il dollaro rimane debole.