La corsa dell’India, parte I: il riassetto strutturale spinge l’India verso un mercato rialzista pluriennale
In molti dei miei precedenti post abbiamo illustrato diverse argomentazioni a favore dell’investimento nei titoli azionari indiani, talora puntando l’attenzione sugli aspetti macro-economici, altre volte sulle riforme e altre ancora sui trend di mercato. In questo post abbiamo voluto evidenziare i cambiamenti strutturali che stanno spingendo l’India verso un mercato rialzista destinato a durare anni.
Abbiamo recentemente avuto modo di incontarre Ridham Desai, responsabile della ricerca sul segmento azionario indiano presso Morgan Stanley. Desai è da poco balzato alle cronache per avere affermato che “il mercato indiano potrebbe triplicare nei prossimi cinque anni”. L’outlook ottimistico di Desai sull’India ci trova assolutamente concordi e, a nostro avviso, l’espansione degli utili e gli afflussi azionari del Paese saranno spinti al rialzo da due cambiamenti sostanziali nell’economia.
In questo post viene analizzato il cambiamento n.1, le correzioni strutturali attuate dal governo negli ultimi anni. Nel nostro prossimo post tratteremo il cambiamento n.2, l’impennata degli investimenti in titoli azionari da parte di investitori indiani che avverrà nei prossimi anni, aspetto sollevato da Desai.
Negli ultimi anni, il governo Modi ha gettato le fondamenta per modernizzare l’economia indiana. Tra i provvedimenti adottati:
La riforma della tassazione indiretta: la Good and Services Tax (GST)
- Si tratta di una delle più radicali riforme sulla tassazione mai varate, che avrà effetti di vasta portata su tutta l’economia.
- Il frammentario regime fiscale federale assoggettava in precedenza le aziende indiane a una serie infinita di balzelli per il trasporto delle merci da Stato a Stato. Ciò comportava gravi inefficienze e incoraggiava l’evasione fiscale, soprattutto da parte delle imprese più piccole alle quali risultava più semplice evadere che dichiarare.
- Il 1° luglio l’India ha unificato i 29 Stati e i 7 territori della Confederazione indiana ed è entrata in vigore la GST. In parole semplici, si tratta dell’unificazione di un regime fiscale e dell’imposta sui beni e i servizi sotto due tetti: statale e centrale.
- Ciò comporta una semplificazione della politica fiscale che contribuirà a ridurre l’evasione e ad uniformare il Paese sotto un unico sistema fiscale.
- L’attività indiana potrà espandersi tra l’1% e il 2% grazie alla maggiore efficienza del sistema1.
Digitalizzazione ovunque
- Uno dei maggiori ostacoli alla crescita dell’India è stata la sua economia sommersa, che incide per circa l’85% sui 2.400 miliardi di USD del PIL indiano2.Viviamo nell’era digitale, e la mancanza di dati rende difficile migliorare un sistema preesistente.
- L’India sta per completare un sistema biometrico digitale basato sulla scannerizzazione della retina e la rilevazione delle impronte digitali chiamato Aadhaar. Sarà un sistema d’identificazione obbligatorio per tutti gli strumenti attraverso i quali i singoli individui interagiscono con l’economia. Dall’apertura di un conto corrente alla dichiarazione dei redditi, questo sistema d’identificazione unico sarà necessario per ogni cosa.
- Per un Paese di oltre 1,2 miliardi di persone3 ciò implica per i prossimi anni un’infinità di dati reali per gli algoritmi di machine learning. L’India diventerà una miniera d’oro per gli analisti.
- Ciò significa anche risposte più mirate da parte del Governo, dai sussidi per gli indigenti alla lotta alla corruzione.
- Inoltre, l’incentivo alla digitalizzazione nell’ambito della governance bancaria comporta pratiche più trasparenti e pulite sia nel settore pubblico sia nel privato.
Le riforme del settore finanziario
- L’India sta liberalizzando l’economia, aprendo diversi settori agli investitori esteri e introducendo svariate riforme. Tuttavia, un’area che merita attenzione particolare è il settore finanziario.
- Negli ultimi mesi, il Governo ha implementato una serie di riforme del settore finanziario, introducendo un codice per i fallimenti, combinando gli investimenti esteri, sia diretti (FDI) che quelli effettuati da investitori istituzionali esteri (FII), istituendo l’obbligatorietà del conto corrente bancario (gratuito per i più poveri) e programmi di pulizia dei bilanci.
- Codice dei fallimenti: instaura un meccanismo di uscita più rapido per le banche afflitte da crediti inesigibili. Grazie al nuovo processo di liquidazione, gli istituti bancari possono ora concedere prestiti con maggiore tranquillità, consentendo la crescita del credito. Un codice dei fallimenti contribuisce anche alla ristrutturazione dei crediti in sofferenza già esistenti. Ci aspettiamo che l’espansione del credito sia trainata da questo aumento della fiducia.
- Combinazione di FDI e FII: combinando i singoli tetti massimi per gli investimenti FDI e FII nelle banche in un limite massimo composito, il Governo indiano ha creato spazio per investiemnti in FII o nei mercati liquidi azionari/obbligazionari da parte degli investitori esteri.
- Conto corrente bancario obbligatorio: chiamato Jan Dhan Yojna in Hindi, si tratta dell’iniziativa da parte del Governo Modi volta a far confluire tutta la popolazione in un sistema bancario formale. Secondo gli ultimi dati dal gennaio 2017 si registra l’apertura di circa 270 nuovi milioni di conti, che hanno inondato le banche indiane con 665 miliardi di rupie di liquidità4.
- Pulizia dei bilanci: la Reserve Bank of India si è impegnata attivamente con le banche per sottoporle a stress test, individuare e ristrutturare gli asset tossici, rendendo più sani gli istituti di credito del Paese.
Conclusione
Ognuna delle misure di cui sopra indica una trasformazione sostanziale rispetto al modo in cui l’economia indiana si è comportata in passato. Queste modifiche strutturali accelereranno il motore economico indiano che ha iniziato solo ora a scaldarsi.
L’India, negli ultimi dieci anni, è cresciuta tra il 6% e il 7%, ma solo il 3% della popolazione in età da lavoro paga le tasse, l’85% dell’economia è costituito da attività sommerse, le banche non avevano alcuna speranza di recuperare gli asset deteriorati e oltre la metà della popolazione non disponeva di un conto corrente. Ciò considerato non è difficile ipotizzare quale sarà la crescita del Paese dopo che tutti questi fattori saranno irrevocabilmente alterati.
Fonte
1 NCER, Morgan Stanley, al 30/06/17.
2 World Bank, al 30/06/17.
3 World Bank, al 31/12/16.
4 Governo indiano, al 30/06/17.